Articolo apparso sul quotidiano "La Sicilia" il 9 Luglio 2003.
"Progetto d’amore"
Basta poco per essere una matita nelle mani di Dio. Un sorriso, un
gesto, una parola, un impegno per il futuro che costa poco o niente ma
che, per un altro, può essere la vita, il futuro, la speranza.
È venuto dall’India a Catania mons. Joseph Minj, vescovo della Diocesi di Simdega
per dare testimonianza del “Progetto damore”, nato da un desiderio
della signora Antonella Spartà Maugeri, presentato nella sala
polifunzionale del Museo Diocesano dalla stessa Maugeri e da don
Santino Salamone.
Un progetto di adozione a distanza per formare futuri sacerdoti
provenienti dall’India: scommessa di fede per i cattolici, atto di
generosità per noi, opulenti occidentali. La signora Spartà racconta il
suo cammino di fede che ha incrociato l’esistenza di George Kerketta di
Birta, giovane della Diocesi di Simdega,
da ieri figlio adottivo, da oggi sacerdote attivo in questo “Progetto
d’amore” e desideroso di moltiplicare “il miracolo” per molti altri
ragazzi come lui.
È il vescovo Minj a spiegare perché le condizioni di vita a Simdega
siano così difficili:
«Sono 150,000 i cattolici, pari al 35% della popolazione totale. L’area
è ricca di foreste, attraversata da molti corsi d’acqua ma è rocciosa e
poco fertile e il raccolto del riso non è sufficiente. La povertà
persiste e il reddito annuale medio si aggira sulle 5000 rupie (meno di
200 euro) a ciò si aggiunga che non ci sono strade e per questo è già
difficile per un bambino recarsi a scuola».
Don Ceorge Kerketta conferma, ripercorrendo idealmente i chilometri che
lo separavano dai plessi scolastici (...). C’è anche Kuller Shashi
Bhushan, conterraneo di don George: è stato adottato anche lui, adesso
è a Roma e prosegue gli studi di teologia, in attesa di essere ordinato
sacerdote. «Voglio conoscere la volontà di Dio», dice. Poi, don Santino
Salamone dà il benvenuto a ospiti e presenti (pochi, per la verità, ma
motivati): tra questi Gioia Consoli Andreozzi, presidente dell’AVULSS,
a nome del seminario Arcivescovile e dello staff del Museo. Le lodi
all’iniziativa si sposano alle esperienze personali con i seminaristi
stranieri in formazione a Catania, con il monito ad incentivare la
solidarietà evangelica. Infine la lettura, curata dallo stesso don
Santino e da Germana Sorbello, delle poesie dello scomparso Giovanni
Maugeri, padre adottivo di don George.
Laura Silvia Battaglia
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